Cooperativa Pescatori dello Jonio

CONTATTI

COOPERATIVA PESCATORI DELLO JONIO

Via Vittorio Alfieri 15 73010 Porto Cesareo (LE)

Tel 0833 850200

E mail pescatoridellojonio@tiscali.it

IL LUOGO

 

PORTO CESAREO (73010) – LECCE – PUGLIA – ITALY

La cooperativa Pescatori dello Jonio ha sede a Porto Cesareo – South Italy – Provincia di Lecce. GPS E017°53’12,319″ N40°15’31,828″ (Il Comune di Porto Cesareo è ad Est del Golfo di Taranto, Nord dello Jonio, 28 km da Lecce, ed è localizzato al centro della costa Jonica tra Taranto e Gallipoli).

Nel territorio è presente una grande flotta di piccola pesca costiera, composta da 250 pescatori e 130 imbarcazioni registrate. La pesca commerciale svolge un ruolo fondamentale per l’economia locale, che oltre ad essere una fonte di occupazione e di approvvigionamento alimentare, è anche fondamentale per il ruolo sociale e culturale che svolge in relazione alle molteplici attività che animano la costa. La maggior parte delle unità di pesca usa generalmente per tutto l’anno il “Tramaglio” e le reti a imbrocco. Altre unità utilizzano palangari di fondo e derivanti, nasse e altre pesche speciali. Le imbarcazioni sono tipicamente in legno, hanno dimensione generalmente inferiore agli 8 m. e potenza del motore intorno a 50 kW.

Quasi tutti i pescatori di Porto Cesareo sono soci della cooperativa. La cooperativa Pescatori dello Jonio in questi anni, grazie ad importanti collaborazioni con istituti di ricerca, LegaCoop Puglia e l’Area Marina Protetta, si è distinta per essere riuscita a far interagire le attività di pesca con le politiche di sviluppo sostenibile attraverso la realizzazione di importanti progetti innovativi legati alla riduzione dello sforzo di pesca, alle pratiche di diversificazione e di tutela dell’ecosistema marino.

 

LA STORIA

 

Due parole per sintetizzare la storia della Cooperativa: si parte dalla catena di Sant’Antonio per arrivare alla scrittura e lettura dello stesso libro.

Era il lontano 1979 quando, un gruppo di pescatori, stanchi e arrabbiati per lo stato di abbandono in cui versava la categoria, si metteva insieme per costituire la prima cooperativa dei pescatori di Porto Cesareo.

Sino ad allora regnava incontrastata la logica della catena di Sant’Antonio, specie nei periodi di pesca abbondante, quale era quello del tonno ala lunga; si pescavano grossi quantitativi di tonno, ma al ritorno a terra i pescatori erano costretti a caricare i tonni su grossi camion provenienti dal napoletano, a prezzi da fame, perché non c’era alternativa e comunque erano sempre sotto ricatto per via dell’esca fornita dalle pescherie, perché senza esca il giorno dopo non si poteva andare a pescare.

Costituita nel dicembre del 1979 la cooperativa ha realizzato immediatamente una cella frigo per l’esca e sottoscritto una serie di accordi per la commercializzazione del tonno ala lunga, sganciando così i soci dalla logica della catena di Sant’Antonio.

Successivamente è nato il problema del depauperamento delle risorse ittiche. Esistevano (ed esistono) nei dintorni di porto cesareo circa 30 ettari di bacini con acqua dolce e a temperatura costante. Nel 1980 sono iniziati i primi contatti con cooperative specializzate e gli studi di fattibilità per la realizzazione di un grosso allevamento ittico. L’obiettivo era quello di realizzare il fermo pesca con l’impiego dei pescatori nella struttura di allevamento nei periodi di pausa. Tutto ciò non venne mai realizzato perché i bacini furono assegnati ad altri soggetti, e oggi risultano in stato di abbandono.

La cooperativa si è, da sempre, distinta per la volontà di tutelare il mare, considerato un “orto da coltivare” e conservare integro per le future generazioni di pescatori. Questa visione dell’ecosistema marino ha consentito, sin dall’inizio, di fornire un deciso appoggio alla realizzazione dell’area marina protetta di porto cesareo.

Non solo l’Area Marina Protetta, con tutto ciò che significa in termini di tutela del mare, ma anche tanti progetti e tante buone pratiche, molti grazie al supporto di Legacoop Puglia, come ad esempio il Fermo Biologico Volontario, il progetto Sampei, la vendita, diffusa e diretta, a miglio zero e tanti altri, hanno consentito alla Cooperativa di diventare un punto di riferimento nazionale in termini di sviluppo sostenibile e di tutela delle risorse ittiche.

 

I PROGETTI

 

Progetto S.A.M.P.E.I Tutte le unità da pesca della Cooperativa Pescatori dello Jonio, con il coinvolgimento di pescatori e ricercatori dell’Università del Salento, hanno realizzato un progetto per il miglioramento della selettività degli attrezzi da posta all’interno dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo e per la riduzione delle catture accessorie e dei rigetti in mare. Sono stati condotti oltre 216 campionamenti con l’obbiettivo di valutare l’impatto sulla fauna ittica di reti da posta con maglia rispettivamente da 20, 22 e 24 mm. Tutte le attività sono state condotte con il supporto di Legacoop Puglia, dell’Università del Salento e del consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo.

Fermo Biologico Volontario Il fermo biologico volontario ha interessato tutte le imbarcazioni di pesca professionale di Porto Cesareo. Successivamente ad uno studio condotto dal Consorzo mediterraneo e da Legacoop Puglia (Dip. Agroalimentare), che ha analizzato le criticità dei pescatori e i periodi biologici delle principali specie ittiche commercializzate, è stata evidenziata la necessità di tutelare le specie marine nei periodi “di crescita”, limitando la capacità di cattura sia di sottotaglia e/o di giovanili. A seguito di questo studio, tutti i pescatori della Cooperativa hanno deciso volontariamente di applicare il Fermo Biologico delle attività di pesca consegnando le proprie licenze alla capitaneria di porto per tutto il mese di stop. Il progetto di Fermo Biologico è iniziato nel ottobre 2011 ed è terminato a novembre 2015.

Progetto Pesce a Miglio zero e Pescato Jonico – All’inizio del 2015, la cooperativa ha iniziato il percorso di vendita diretta del pescato, che è riuscito ad intrecciare la commercializzazione al settore dell’ ICT. Il primo progetto realizzato è stato “Pescato Jonico”, che ha coinvolto diverse imbarcazioni di pesca di Porto Cesareo. Il pescato veniva venduto direttamente al consumatore finale attraverso un sistema di avviso di short message sui cellulari dei clienti che decidevano di aderire al servizio. Dopo un anno, il progetto “pescato jonico” si è evoluto nel progetto “Pesce a Miglio Zero”, finanziato direttamente da Legacoop AGROALIMENTARE. “Pesce a Miglio Zero” ha abbandonato la dimensione locale, interessando tutta la Regione Puglia attraverso il coinvolgimento di 10 cooperative di pesca. Il prodotto ittico veniva commercializzato attraverso l’utilizzo di un APPlicazione su smartphone, che consentiva agli utenti di ottenere tutte le info in tempo reale del pescato, I contatti e la posizione dove effettuare l’acquisto. In entrambi i progetti il clente finale doveva recarsi al punto di sbarco per acquistare “direttamente del pescatore” il prodotto pescato. Attualmente I progetti sono stati sospesi per avviare delle attività di completamento della filiera al fine di consentire ai pescatori di esercitare la vendita diretta in maniera ottimale.

 

Progetto Pescaturismo e diversificazione – Dal 2014 ad oggi l’imbarcazione di Pescaturismo SPARVIERE (pescaturismo per vivere il mare) è un punto di riferimento per il settore della multidisciplinarietà. A bordo vengono svolte attività ricreative e didattiche, offrendo escursioni, visite guidate e itinerari all’interno dell’Area Marina Protetta. In questi anni 4 anni ad occuparsi delle iniziative di diversificazione del reddito e della gestione delle attività a bordo c’è una donna che insieme alla sua famiglia garantisce un reddito innovativo alle classiche attività di pesca professionale.

L’imbarcazione è stata adeguata alla pratica del pesca-turismo grazie ad un finanziamento del GAC Jonico-Salentino, riguardante la promozione del pescaturismo e delle pratiche di diversificazione.

 

Progetto di Multifunzionalità e assistenza – Le iniziative sulla multifunzionalità della piccola pesca sono state sostenute dallo Sportello Locale per lo Sviluppo Integrato e Sostenibile delle Comunità della Piccola Pesca (S.L.P.P.). Lo Sportello è stato istituito, grazie ad un’idea di Legacoop Puglia, con il compito di promuovere una strategia condivisa di diffusione della multifunzionalità e di fornire ai pescatori un sostegno tecnico e legislativo nella fase di avvio di nuove iniziative multifunzionali, allo scopo di cogliere le opportunità di finanziamento offerte dale istituzioni. Lo sportello è stato chiuso al termine della vecchia programmazione comunitaria e verrà riattivato a breve.

 

Progetto “Ghost-fishing” – È stato svolto anche un progetto riguardante la tutela dei fondali marini ed il fenomeno del Ghost fishing. Le reti, le trappole, gli ami e tutti gli attrezzi da pesca smarriti, oltre a contribuire all’inquinamento del fondale marino, continuano a catturare accidentalmente specie ittiche per mesi. Il progetto, che ha coinvolto tutte le imbarcazioni della cooperativa, riguardava il recupero degli attrezzi smarriti o accidentalmente perduti durante le battute di pesca. Alla fine del progetto sono stati recuperati oltre 200 kg di rifiuti speciali, regolarmente stoccati e successivamente smaltiti da una ditta specializzata.